“Mi parli di lei”: come rispondere a una delle domande più frequenti del colloquio di lavoro
“Mi parli di lei.” È spesso la prima domanda di un colloquio di lavoro — e può anche essere una delle più insidiose. Sembra semplice, ma decidere cosa dire e come mantenere la risposta chiara e interessante può essere sorprendentemente difficile.
In questa guida ti spieghiamo come rispondere alla domanda “Mi parli di lei” in modo sicuro, naturale ed efficace.
Scoprirai perché i recruiter fanno questa domanda, cosa rende una risposta davvero valida e come adattare il tuo racconto a seconda del ruolo per cui ti candidi.
Troverai anche consigli pratici, esempi di risposta e le domande di follow-up più comuni, per arrivare al colloquio preparato e fare subito una buona impressione.
Perché i recruiter chiedono “Mi parli di lei”?
I recruiter pongono questa domanda per scoprire molto più della tua semplice esperienza lavorativa. Serve a capire:
Come racconti il tuo percorso professionale
Cosa ritieni più rilevante per il ruolo
Quanto sei chiaro nella comunicazione
Se trasmetti sicurezza e preparazione
Questa domanda, spesso posta all’inizio, imposta il tono dell’intero colloquio. Una risposta efficace a “Mi parli di lei” trasmette l’idea che sei una persona consapevole, concentrata sull’opportunità e attenta ai dettagli. Dimostra anche che hai letto attentamente la job description e sai come valorizzare la tua esperienza in relazione al ruolo.
Varianti della domanda “Mi parli di lei”
Questa domanda può presentarsi in diverse forme, tra cui:
- “Mi racconti il suo CV.”
- “Mi parli del suo percorso professionale.”
- “Mi dica qualcosa che non è nel suo curriculum.”
- “Ho letto la sua candidatura, può raccontarmi qualcosa in più?”
- “Come si descriverebbe professionalmente?”
Essere pronti a rispondere a qualsiasi variante ti aiuta ad affrontare il colloquio fin dall’inizio con tranquillità e padronanza.
Cosa rende efficace una risposta
Una buona risposta alla domanda “Mi parli di lei” ha solitamente tre caratteristiche principali:
- È personalizzata per il ruolo. Ti concentri su ciò che è più rilevante per la posizione, invece di elencare tutto ciò che hai fatto.
- Segue una struttura chiara. Un formato semplice rende la risposta facile da seguire.
- Trasmette sicurezza. Parli del tuo percorso in modo naturale, positivo e consapevole.
Molti candidati utilizzano lo schema Presente → Passato → Futuro, ad esempio
- Presente: Inizia da ciò che stai facendo ora
- Passato: Riassumi brevemente come sei arrivato fin qui.
- Futuro: Spiega perché sei interessato a questa opportunità e in che modo le tue competenze e i tuoi obiettivi sono allineati con il ruolo.
Questa struttura mantiene la chiarezza e aiuta il recruiter a cogliere il filo conduttore della tua carriera.
Come rispondere alla domanda “Mi parli di lei”
Lo scopo di questa domanda non è ripetere tutto il tuo CV, ma evidenziare in modo conciso le esperienze più rilevanti e collegarle alla posizione per cui ti stai candidando.
Ecco come farlo:
Inizia dal tuo ruolo attuale. Indica il tuo job title, le responsabilità principali e i risultati raggiunti.
Racconta brevemente il tuo percorso. Spiega come sei arrivato fin qui, menzionando studi ed esperienze precedenti.
Collega il tutto alla posizione aperta. Descrivi cosa ti entusiasma di questa opportunità e perché rappresenta il passo giusto per la tua crescita.
Mantieni la risposta tra 60 e 90 secondi: è sufficiente per dare contesto senza entrare in troppi dettagli.
Cosa evitare (e perché)
Alcune risposte, anche se sincere, possono sembrare poco professionali. Ecco cosa è meglio evitare:
Troppi dettagli personali. Va bene mostrare la propria personalità più avanti nel colloquio, ma questa domanda dovrebbe concentrarsi sul tuo percorso professionale.
Critiche ai precedenti lavori. Parlare male di ex manager o aziende può dare un'impressione negativa. Meglio focalizzarsi su ciò che cerchi, non su ciò da cui vuoi scappare.
Risposte confuse o troppo lunghe. Una risposta disorganizzata o troppo prolissa può far perdere l’attenzione del recruiter. Una struttura chiara dimostra rispetto per il tempo altrui e ti rende più memorabile.
Come adattare la risposta alle diverse situazioni
Ogni carriera è diversa. Di seguito trovi alcuni esempi di risposta che seguono lo schema Presente → Passato → Futuro, adattabili alla tua situazione:
🔹 Se stai attualmente lavorando
Concentrati sul ruolo attuale, su un risultato recente e su cosa cerchi nel prossimo passo.
Esempio:
“Lavoro come Customer Success Manager in un’azienda SaaS, dove aiuto i clienti a integrare e sviluppare le loro soluzioni. Nell’ultimo anno ho guidato un’iniziativa che ha ridotto il tasso di abbandono del 15%. Mi piace costruire relazioni con i clienti e ora cerco un ruolo con maggiore impatto strategico e visione a lungo termine.”
🔹 Se stai cambiando settore
Spiega cosa facevi prima, perché hai deciso di cambiare e in che modo la tua esperienza resta utile.
Esempio:
“Provengo dal mondo dell’insegnamento, ma di recente ho intrapreso un percorso come Instructional Designer, scoprendo la mia passione per la creazione di esperienze formative. Ho completato un corso su strumenti digitali per l’apprendimento e seguito alcuni progetti freelance. Ora vorrei entrare in un’azienda dove crescere e contribuire a programmi formativi su larga scala.”
🔹 Se sei neolaureato/a
Parla dei tuoi studi, delle esperienze pratiche e del tipo di ruolo che stai cercando.
Esempio:
“Mi sono laureato da poco in Scienze Ambientali, con un focus sullo sviluppo sostenibile. Durante l’università ho svolto uno stage in un progetto comunale sul riciclo e ho organizzato eventi con il gruppo green del campus. Ora cerco un’opportunità dove poter unire le mie competenze di ricerca all’impegno per la sostenibilità.”
🔹 Se sei disoccupato/a
Mantieni un tono positivo, valorizza ciò che hai imparato e spiega cosa cerchi ora.
Esempio:
“Lavoravo nell’organizzazione eventi fino a quando il settore è stato colpito dalla pandemia. Da allora ho investito nella formazione digitale, completando un corso in SEO e content strategy. Ora sono alla ricerca di un ruolo nel marketing dove mettere a frutto sia le mie capacità organizzative sia quelle creative.”
🔹 Se lavori in customer service o ruoli amministrativi
Sottolinea le soft skill: relazionali, organizzative, affidabilità.
Esempio:
“Negli ultimi due anni ho lavorato nel customer service di un negozio al dettaglio molto frequentato. Ho imparato a gestire ogni tipo di situazione con pazienza e professionalità. Ora vorrei trasferire queste competenze in un contesto d’ufficio, dove ci siano più opportunità di crescita e varietà.”
Cosa fare se la domanda ti coglie di sorpresa
Se resti senza parole quando ti chiedono “Mi parli di lei”, sappi che è del tutto normale. Ecco alcune strategie:
Parti dal presente. È spesso il modo più semplice per iniziare.
Usa una frase di apertura neutra. Ad esempio: “Certo! Attualmente lavoro come…”.
Fermati un attimo. Un piccolo respiro per riordinare le idee è meglio che partire confusi.
I recruiter non si aspettano la perfezione, ma vogliono vedere come gestisci la pressione e se riesci a mantenere lucidità e concentrazione.
Conclusioni
Rispondere alla domanda “Mi parli di lei” non deve essere stressante. Con un po’ di preparazione, puoi trasformare questa domanda comune in un’occasione per distinguerti, mostrare i tuoi punti di forza e impostare il tono giusto per il resto del colloquio.
Rimani sul concreto, punta su ciò che è rilevante per il ruolo e sii autentico.
Una risposta strutturata e ben pensata può lasciare un’ottima prima impressione.
FAQs
-
Perché i recruiter chiedono “Mi parli di lei” durante un colloquio?
Questa domanda così comune serve ai recruiter per valutare la tua capacità di comunicare in modo chiaro, comprendere la direzione della tua carriera e capire quanto la tua esperienza sia in linea con il ruolo per cui ti candidi.
È anche un modo per avere rapidamente una panoramica del tuo percorso professionale e dei tuoi obiettivi. -
Devo includere anche interessi personali nella risposta?
Parlare di hobby o interessi può aiutare a mostrare la tua personalità, ma solo se sono coerenti con il tuo percorso professionale.
Ad esempio:Gli sport di squadra possono evidenziare capacità di collaborazione
Il volontariato può dimostrare iniziativa o doti di leadership
Se decidi di includerli, fallo in modo strategico, collegandoli a competenze utili per il ruolo. In caso contrario, è meglio restare focalizzati su esperienze ed esempi legati al lavoro.
-
Quanto dovrebbe durare la mia risposta?
Punta a una risposta di 60–90 secondi.
Questo ti permette di essere chiaro e incisivo, dando abbastanza dettagli per coinvolgere il recruiter, mettere in evidenza i tuoi punti di forza e lasciare un’ottima prima impressione. -
Posso preparare uno script per la risposta?
Scrivere una bozza di script va benissimo per organizzare le idee, ma evita di memorizzare tutto parola per parola.
La tua risposta dovrebbe suonare naturale, non rigida o troppo provata.
Fare qualche prova ad alta voce può aiutarti molto a sentirti più sciolto e sicuro durante il colloquio.
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